Riprende la rassegna musicale, poetica e teatrale LA CURA DI DIONISO – Oltre il Giardino, alla sua XI edizione, organizzata e promossa dall’Associazione Culturale Ambulatorio d’Arte Van-Ghè con la direzione artistica di Camilla Barbarito. Proprio Camilla Barbarito apre la seconda parte invernale della rassegna con il concerto gratuito NINA MADU’ E LE RELIQUIE COMMESTIBILI, che si terrà domani, sabato 4 ottobre, alle 20.00, presso la Comunità Riabilitativa ad Alta Assistenza Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico.
NINA MADU’ E LE RELIQUIE COMMESTIBILI è un progetto musicale unico; è una band specializzata in canzoni surreal-demenziali. Nina Madù è un personaggio creato da Camilla Barbarito, cantante e attrice milanese attiva in ambiti musicali molto diversi tra loro. Accompagnata dalle Reliquie Commestibili (L’Abbietto Infame – il chitarrista Fabio Marconi e Synth Mr. Drive Unghie-sulla-lavagna – il fisarmonicista Guido Baldoni) canta e interpreta brani originali che raccontano le zone sommerse non immediatamente visibili della sua città, con una spiccata propensione alla ricerca nell’ambito dellʼidentità di genere. Nasce così un circuito vivace di situazioni e situazionismo all’interno del quale proliferano zone “liberate” in cui ci si sperimenta, trasgredendo le prescrizioni del modello conforme
Le Reliquie Commestibili, terribilmente eleganti, prendono posto. Dagli strumenti cominciano a sgorgare i loro suoni sinistri. Come sbucata da una qualche grata della metropolitana, scintillante meravigliosa e orrida allo stesso tempo, fa capolino Nina Madù. Si fa strada nell’atmosfera rarefatta creata dalla musica e la sua presenza porta con sé qualcosa di enigmatico. Si avvicina al microfono e attraverso la sua voce inizia il suo racconto urbano. I protagonisti e i luoghi di questo racconto sono l’Uomo col Riporto, incontrato sul tram in Coni Zugna, la Coppia Etero che incede faticosamente sul pavè della Ripa, un Sushi – All you can eat dove qualcuno chiede insistentemente gelato fritto, la Mummia col carrello nel parcheggio dell’Esselunga, i Bambini con le Occhiaie alla fermata della 92 che ti scudisciano con i loro auricolari, lo Chef crudista convertito al cannibalismo, i Grandi Magazzini cattedrale e meta di pellegrinaggio dove ti vaporizzano addosso un persuasivo profumo titolato Killer Attitude. Nina Madù, che è giaguara urbana e punzecchia la pelle d’asfalto della sua città con le punte dei suoi stivaletti a spillo, pronuncia tutte le parole del suo vocabolario per cantare questo ritratto multiforme. Le fedeli Reliquie seguono questo flusso incessante e metabolizzano continuamente nuovi stili per ri-vomitarli plasmandosi al racconto. Forse qualche inquietudine attecchisce. Nina Madù ha svolto il suo compito e sparisce nell’ombra di qualche vicolo.

Il personaggio di Nina Madù nasce quasi dieci anni fa in seno alla “Serata Casbah”, insieme a Cassandra, la prima Drag Queen intellettuale della Conca dei Navigli, e a Ulisse Garnerone, polistrumentista, ricercatore nell’ambito delle strumentazioni elettroniche d’epoca.
Dal 2027 ad oggi, Nina Madù ha riscosso grande successo di critica e di un eterogeneo pubblico sensibile anche al fascino del grottesco. Le sue canzoni sono diventate un cult di nicchia grazie ai suoi gorgheggi e ai testi spiazzanti ed ironici, ma anche ai suoi mirabolanti costumi di scena come il corpetto fatto di molteplici Barbie, la pelliccia di bucce di banane (vere ed essiccate), il giubbino di mammelle (ventotto per l’esattezza) o il chilometrico strascico di nastri magnetici e musicassette. La sua esibizione si declina in diverse forme: quella electro rock e quella da camera con strumenti classici. Grande punto di forza di Nina Madù è il suo essere cangiante, duttile e trasformista.
La rassegna gratuita LA CURA DI DIONISO – Oltre il Giardino, curata dall’Associazione Culturale Ambulatorio d’Arte Van-Ghè fondata e diretta da Laura Gamucci, e realizzata in collaborazione con l’Associazione Sciami Cromatici e con il contributo del Comune di Milano, promuove percorsi di coesione sociale attraverso processi di sensibilizzazione all’arte e alla cultura con l’obiettivo di incrementare l’utilizzo di spazi culturali anche da parte di soggetti fragili o a rischio di esclusione. Il ciclo di appuntamenti è pensato anche per trasformare lo sguardo di tutto il pubblico cittadino, ponendo l’attenzione sul tema della sofferenza psichica e invitandolo ad accogliere le molte forme mentali considerate “diverse”. Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero e gratuito.
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