Il Comune di Milano le ha dedicato un giardino il primo febbraio di quest’anno, poco prima che scoppiasse ufficialmente la drammatica pandemia di Covid che ha infestato tutto il mondo, in contemporanea con l’inaugurazione della Casa degli Artisti in Corso Garibaldi, sempre nel capoluogo lombardo. E glielo ha intitolato come esempio di pace e libertà. Avrebbe compiuto 46 anni il 9 dicembre scorso, Pippa Bacca, pseudonimo dell’artista milanese Giuseppina Pasqualino di Marineo, morta tragicamente (fu violentata e uccisa in Turchia) il 31 marzo del 2008 durante la performance itinerante “Spose in viaggio”, con cui si proponeva di attraversare, in autostop, ben undici Paesi teatro di conflitti armati, vestendo un abito da sposa per promuovere, appunto, la pace e la fiducia nel prossimo.

Una bella immagine dell’artista milanese Pippa Bacca, scattata dodici anni fa durante il viaggio in cui ha perso tragicamente la vita

Nipote di Piero Manzoni da parte di madre (Elena Manzoni, sorella dell’artista), Pippa Bacca aveva intrapreso, fin dal 1997, la strada delle performance artistiche. Il filo conduttore della sua creatività era la trasformazione degli oggetti in altri oggetti, generalmente con il semplice uso delle forbici. Le foto delle persone che le hanno dato un passaggio in macchina, per esempio, venivano ritagliate fino ad assumere la forma di un mezzo di trasporto. Oppure l’uso dell’uncinetto per creare lavori a maglia con forme falliche o sessualmente allusive. O ancora opere costituite da foglie raccolte in un bosco e ritagliate in modo da trasformarle in foglie di altre specie vegetali. Per quest’ultima peculiarità, il giardino comunale che oggi porta il suo nome sembra simbolicamente una mostra a cielo aperto dell’artista, che ha pagato con la vita la sua naturale predisposizione ai rapporti umani, frutto di un animo buono e aperto verso il mondo. Una milanese dal cuore in mano, che la città non ha voluto dimenticare…