Molti amici e clienti hanno confessato di frequentare quel luogo magico perché attratti dall’aria fresca, pulita e “meravigliosamente” profumata d’altri tempi. Ed effettivamente, la sensazione che si prova varcando l’ingresso dell’Erboristeria Sant’Ambrogio è proprio quella di entrare in un mondo che purtroppo non c’è quasi più, dove le relazioni umane prevalgono sui pur importanti aspetti medico-scientifici e commerciali di un’attività particolare come questa. “Mi sono laureata in Farmacia e dopo aver compiuto il tradizionale iter universitario ho cominciato a studiare con impegno e passione la medicina e le terapie alternative, fino a qualificarmi professionalmente”, racconta Tiziana Patrucchi, milanese doc e proprietaria dell’Erboristeria di via Mac Mahon 2, in zona Cenisio-Monumentale. “Ho lavorato per due anni presso un esercizio analogo, in viale Premuda; poi, una volta acquisita un po’ di esperienza sul campo, nel 1981 ho deciso di aprire il mio negozio”. Oggi, le erboristerie milanesi dove si trovano prodotti naturali che profumano veramente sono ancora poche e la Sant’Ambrogio è una di queste.
Sugli scaffali, infatti, troneggiano orgogliosamente i barattoloni di erbe e di spezie. “Ma adesso sono presenti sul mercato diverse aziende cosmetiche, erboristiche, farmaceutiche e alimentari che offrono prodotti di assoluta qualità, assimilabili a quelli artigianali”, rivela Donna Tiziana. “E poi bisogna dire che all’inizio i clienti erano meno informati e anche parecchio diffidenti, mentre oggi entrano qui più sicuri e disinvolti. Alcuni forse fin troppo, vista la quantità industriale di notizie pubblicate su Internet, fra le quali, ovviamente, ce ne sono molte non corrette e quindi fuorvianti”. Dopo quasi quarant’anni di attività, l’Erboristeria Sant’Ambrogio è diventata un vero e proprio punto di riferimento per chi cerca di migliorare la salute e la bellezza con rimedi naturali. Nel negozio c’è davvero di tutto: tisane, compresse, miscele, tinture madri, oli essenziali, integratori. “Ogni cliente ha le sue esigenze, com’è naturale”, afferma la titolare. “E poi ormai questo posto è diventato una sorta di centro di ascolto, soprattutto per gli amici, le amiche e i clienti più anziani, che anche quando non devono comprare nulla passano per un saluto, un caffè e quattro chiacchiere, spesso liberatorie. E se potessi, d’estate metterei fuori dal negozio i tavolini, come un bar”.
Insomma, la centralità delle relazioni umane e la fiducia sono alla base del rapporto fra Tiziana Patrucchi e tutte le persone che frequentano la sua erboristeria. E il suo rapporto con la città in cui è nata, vive e lavora com’è? “Milano è la mia città, è un luogo che amo e che vedo cambiare in meglio giorno dopo giorno”, dice. “Dall’Expo in poi sono anche arrivati più turisti, è diventata una meta non soltanto di passaggio per andare nelle città d’arte più conosciute, ma per scoprirne le bellezze spesso nascoste”. E il futuro degli antichi esercizi come il suo, Tiziana Patrucchi come lo vede? “Al di là della crisi economica che morde ancora e della grande distribuzione, resto ottimista”, conclude. “Prima o poi ci sarà un’inversione di tendenza, con il ritorno al negozio tradizionale. La richiesta da parte della clientela c’è e cresce sempre di più la voglia di ritrovare i contatti umani che nelle grandi città si perdono quasi inevitabilmente e un servizio personale alla clientela che nemmeno i migliori centri commerciali possono garantire”.
Ermanno Accardi (giornalista e scrittore)