Il Piccolo Teatro guarda all’Europa con un festival dedicato alle performance contemporanee. Una programmazione ricca di spettacoli e appuntamenti da non perdere

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Guardare all’Europa, parlare di Europa, far parlare l’Europa attraverso le sue scene e oltre. Sono il tema e la proposta di PRESENTE INDICATIVO, il festival internazionale dedicato al teatro contemporaneo che sarà ospitato nelle tre sedi del Piccolo Teatro e in vari luoghi della nostra città dal 4 al 19 maggio prossimi, con il sottotitolo MILANO PORTA EUROPA. Ricca di spettacoli e appuntamenti per approfondire i contenuti e avvicinare al pubblico i protagonisti, la seconda edizione della rassegna (che celebra il quarantennale della prima edizione del “Théatre de l’Europe”, nato su impulso di Giorgio Strehler e dell’allora ministro della Cultura francese Jack Lang) è articolata in 16 spettacoli che rappresentano otto Paesi europei, rigorosamente in lingua originale sovratitolati in italiano e in inglese, quelli in italiano in lingua inglese. Ed ecco che la Sala Grassi del Piccolo Teatro, che in tal modo si conferma un laboratorio internazionale, con l’obiettivo di favorire scambi e connessioni, collettivo e punto d’incontro delle produzioni europee, ospita il 4 e 5 maggio le ultime recite di “Durante”, diretto dal registra francese Pascal Rambert, secondo atto del trittico da lui aperto la stagione precedente con “Prima”. Negli stessi giorni, al Teatro Strehler, debutta in prima milanese “Saigon”, diretto da Caroline Guiela Nguyen, storie di piccoli universi famigliari interpretati dalla sua compagnia Les Hommes Approximatifs e ambientato tra la Francia di oggi e la Saigon degli anni Cinquanta. Spaziano fra danza e performance, sempre il 4 e il 5 maggio al Teatro Studio Melato, due spettacoli che compongono la “personale” di Marco D’Agostin: “First Love”, omaggio al suo primo amore, lo sci di fondo, e “Gli anni”, interpretato da Marta Ciappina e ispirato all’omonimo libro di Annie Ernaux. L’Office for a Human Theatre di Filippo Andreatta presenta allo Spazio Assab One di Cimiano, ancora il 4 e il 5 maggio; “Frankenstein”, un nuovo sguardo su un classico della Letteratura Occidentale.

La vicenda di un carcerato e quella di un attore, interpretate da Tonan Quito, si intrecciano in “Entrelinhas”, di Tiago Rodrigues, attuale direttore del Festival di Avignone, al Teatro Franco Parenti, il 7 e l’8 maggio. Debutto assoluto in Italia per “La voluntad de creer”, ispirato al film “Ordet” di Carl Theodor Dreyer, diretto dal regista argentino Pablo Messiez e premiato in Spagna come miglior spettacolo teatrale del 2023, al Teatro Grassi dall’8 al 10 maggio. “La vita di Alice” fa da sfondo ai mutamenti sociali tra il 1943 e il 2021 in “The Confessions”, del drammaturgo e regista inglese Alexander Zeldin, in prima italiana al Teatro Strehler dal 9 all’11 maggio. Prima italiana anche per “La Obra”, del regista argentino Mariano Pensotti, una mise en abyme sotto le vesti di una commedia in commedia, al Teatro Studio Melato dal 10 al 12 maggio. Nel giorno della nascita del Piccolo Teatro, il 14 maggio, la sede storica di Via Rovello ospita “La Douleur”, dal romanzo autobiografico di Marguerite Duras, nell’interpretazione di Dominique Blanc e nella messa in scena a firma Patrice Chéreau, maestro legato alla storia del Piccolo e scomparso nel 2008. Il potere rivoluzionario della tenerezza è il tema di “La posibilidad de la ternura”, diretto dal regista cileno Marco Layera, al Teatro Studio Melato il 14 e il 15 maggio. Parte da un dipinto falsamente attribuito a Mark Rothko la riflessione sul valore dell’arte, che il regista polacco Lukasz Twarkowski fa in “Rothko”, in prima nazionale al Teatro Strehler dal 16 al 18 maggio. Ventun donne ucraine e bielorusse, in fuga dalla guerra e dalle persecuzioni e ora rifugiate in Polonia, dirette dalla regista polacca Marta Gornicka, sono le protagoniste di “Mothers – A Song for Wartime”, appassionata preghiera corale, in scena in prima nazionale al Teatro Studio Melato il 18 e il 19 maggio. Al Teatro Grassi, sempre il 18 e il 19 maggio, la soprano Claron McFadden dà voce e corpo alla figura di Nina Simone in “Nina”, prodotto dalla Compagnia Fanny e Alexander.


All’interno del progetto “Unlock the City!” e nell’ambito delle iniziative del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2024, promosso da ASviS, si inserisce “Limited Edition”, un esempio di fusione tra fruizione teatrale e fruizione museale: un’esperienza site specific, nella quale il pubblico attraversa i paesaggi e gli spazi della zona Sud-Est di Milano, fra Porto di Mare e Corvetto, in una visita in forma di spettacolo dal 10 al 12 maggio.
“Oltre la Scena Festival” offre momenti di incontro fra i protagonisti e i fruitori della scena, come conversazioni con gli artisti in “Parole in pubblico”, presentazioni di libri e appuntamenti dedicati al mondo dell’editoria in “Segnalibro”, percorsi itineranti e teatralizzati attraverso la città in “Walk Talk” e lezioni delle compagnie, aperte al pubblico in “Masterclass”.
Infine, La Festa di martedì 14 maggio, giorno in cui il Piccolo Teatro di Milano festeggia il suo 77° compleanno, a partire dal Teatro Strehler con le repliche straordinarie di “Benvenuti al Piccolo! Nel paese di Teatro”, visite guidate teatralizzate a cura di Michele Dell’Utri.

Elisabetta Dente

PER INFORMAZIONI: www.piccoloteatro.org