Sul Monte Tabor, in Porta Romana, c’erano le montagne russe della città

La Milano di Giovanna FerranteNews

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Nel 1815 vengono demoliti gli ingombranti contrafforti di Porta Romana.
Con le macerie si realizza lì vicino un’altura battezzata Monte Tabor, un pittoresco ritrovo con pergole e campi da gioco.
Tre anni più tardi un certo ingegnoso Signor Garavaglia, che era stato a Parigi, ha la brillante idea di installare al Monte Tabor un altro divertimento, una specie di montagne russe simile a quelle parigine.
Appena realizzata è presa d’assalto, i milanesi della prima metà dell’Ottocento si sbizzarriscono su quell’Otto Volante con pista di legno e carrelli che scendono a precipizio dalle sue brevi pendici, per 150 metri di percorso.
“Fosse la novità della cosa, fosse che i giovanotti e i cacciatori d’amore avessero così il permesso di tirarsi in grembo le signore più o meno maritate, le fanciulle più o meno custodite, e che alle fanciulle e alle signore non dispiacesse affatto di sedere in quel modo, il fatto sta che l’insolito giuoco ebbe un entusiasmo fino al delirio”.
Proprio l’eccesso delle presenze, l’affollamento incontrollato, indurrà la niente affatto tollerante Polizia austriaca a pronunciarsi così:
“A causa della ressa della clientela, a causa del disordine provocato, si ordina di sopprimere questo svago!”
Se non sarà stato invece un ordine dall’alto; infatti, era stata vista al Monte Tabor addirittura Carolina di Brunswick, consorte del reggente d’Inghilterra, mentre volava sull’Otto Volante aggrappata a un postiglione milanese, immediatamente indicato quale suo neppure tanto nascosto amante.
Passano gli anni. Il Monte Tabor diventa una Stazione Mortuaria, le veloci slitte di legno prese d’assalto per provare l’ebbrezza del precipizio vengono sostituite dai tram neri che conducono le salme al Cimitero di Musocco.
I tram neri usati per i funerali, con il loro leggiadro nome di “Gioconda”…

Giovanna Ferrante (giornalista e scrittrice milanese)

(Immagine di copertina tratta dal web)