Le ringhiere milanesi di Francesco Recami: un mondo a sé tra lavoro, famiglia, spirito di condivisione e solidarietà

• Francesco Recami: nato a Firenze, nel 2008 nella cinquina finalista al Campiello con “Il superstizioso”; con la raccolta di racconti “Piccola enciclopedia delle ossessioni”, nel 2015 vince il Premio Chiara. L’opera:

• Amedeo Consonni, il protagonista, va tre giorni alla settimana a prendere suo nipote alla scuola materna Metodo di Montessori, di via Porpora. Abita in un appartamento in una casa di ringhiera, all’interno di una corte. La via non è specificata (“In una delle poche case di ringhiera nel quartiere Casoretto”, tra Loreto e Lambrate).

• Le case di ringhiera, tipicamente meneghine, nascono nei primi anni del Novecento per ospitare il ceto operaio. Si trovano nei cortili interni in diversi quartieri della città. A Milano ne esistono circa 70mila. Alcune negli anni sono state valorizzate e ristrutturate, mentre in molte zone periferiche ci sono condizioni di degrado. Uno dei principali quartieri “di ringhiera”, sono i Navigli. Prevalentemente di colore giallo o rosso, da tre a un massimo di sei piani, si caratterizzano per:

– Ballatoio comune: percorre l’intero edificio, su di esso si affacciano gli ingressi delle singole abitazioni (da qui il nome “ringhiera”, dal parapetto del ballatoio). In origine questi appartamenti non disponevano di un bagno privato, ma c’era un bagno esterno comune, di solito in fondo al ballatoio.

– Cortile comune: luogo nel quale, spesso, si trovavano i lavatoi. Era ed è anche luogo di socializzazione e di gioco per i bambini, al sicuro dalla strada. Oggi le case di ringhiera si sono modernizzate, ci sono bagni privati, a volte ascensori. Fortunatamente, non è scomparso lo spirito che animava questi luoghi, di solidarietà e condivisione.

• De Angelis: vicino di casa di Consonni, fissato per la cura della sua vettura, una Opel Vectra 1600. • Consonni porta il nipotino a giocare nell’area giochi di piazza Gobetti.

• La professoressa Mattioli corteggia Consonni, forse perché più interessata alla casa di proprietà. • Nell’appartamento 15 vive la famiglia Giorgi: moglie, marito e due figli; lui beve.

• Quando penso alle case di ringhiera, mi torna subito alla mente casa dei miei nonni materni, in via Paolo Frisi. • Consonni colleziona foto e articoli che riguardano assassini, delitti, uccisioni.

• Affastellare: mettere insieme alla rinfusa. • Consonni aveva imparato a indagare e ad avere un sesto senso riguardo ai crimini e delitti, pur non essendo un professionista del settore. Indaga sul Caso della Sfinge di Lentate sul Seveso: il corpo del signor Rebaudengo, eviscerato ed evirato, trovato in casa nella posizione appunto di una sfinge (o “un po’ come fanno i gatti in posizione di riposo invernale”).

• Parricidio: omicidio di un parente, in particolare del padre. • In famiglia Giorgi sparisce il padre di famiglia e iniziano le ricerche. Il giorno dopo, i figli chiedono alla madre di poter uscire da soli per andare al parco sotto casa. La madre glielo consente. È una madre incosciente.

• Ci sono due cognomi molto simili: Mattei e Mattioli. Forse sarebbe stato meglio cambiare uno dei due. • “L’alcolismo è un sintomo dei problemi, non la causa.”

• La sorella di De Angelis abita in via Corsico, zona Navigli-Porta Genova. • I fatti si svolgono in sei giorni, dal martedì 9 dicembre alla domenica 14 dicembre.

• La storia è leggibile e veloce sin dalle prime pagine e cambia ulteriormente marcia nella seconda parte, dopo il primo episodio delittuoso nella casa di ringhiera.

• Nella casa di ringhiera tutti gli eventi portano i personaggi ad essere colpevoli e vittime nello stesso tempo, bambini compresi.

• Consonni diventa esso stesso primo protagonista, a causa della sua curiosità. Rimarrà traumatizzato.

• La casa di ringhiera è un mondo a sé, in cui accade di tutto ma tutto finisce, come se nulla fosse accaduto.

• Un noir leggero, particolare, che mi sono divertito a leggere: cosa non abituale, in quanto è un genere che non mi piace particolarmente. Piacevole lettura, con Milano molto presente tra le pagine.

Alberto Fumagalli (scrittore milanese)