Esce “Quel che resta della memoria”, il nuovo libro di Lorenzo Zucchi edito da Milano Meravigliosa. Una storia vera di deportazione nazista da raccontare alle nuove generazioni

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“Sono felice e molto, molto emozionato di aver pubblicato questo libro. Ho voluto fortemente raccontare la storia di mio nonno, un uomo per me semplicemente straordinario. Lo dovevo a lui e a mio padre. Spero che questo scritto possa servire veramente a conservare la memoria delle atrocità che gli esseri umani sono capaci di compiere e di come la vita cerchi di opporsi alla morte con tutte le sue forze”. Commenta così Lorenzo Zucchi, con queste parole cariche di sentimenti, l’uscita questo mese in libreria e sulle piattaforme on line della sua nuova avventura letteraria, “Quel che resta della memoria”, pubblicato con grandissimo orgoglio ed altrettanta emozione dal marchio editoriale Milano Meravigliosa.
“Questo romanzo breve l’ho scritto io, ma in realtà è come se lo avesse fatto mia figlia Charlotte, visto che anche lei è protagonista dell’opera”, afferma il cinquantenne scrittore, parmigiano di nascita e milanese di adozione. “E’ lei, infatti, in una scuola media cittadina, a leggere una sua relazione per il Giorno della Memoria, narrando come il suo bisnonno sia stato prigioniero in un campo di lavoro a Wuppertal, in Germania, per più di un anno, dopo l’armistizio italiano e prima della fine della Seconda Guerra Mondiale Il bisnonno fu catturato durante una retata dei nazisti alla stazione fiorentina di Santa Maria Novella, ma lasciò anche un prezioso diario della sua prigionia, in cui annotò tante delle situazioni capitategli. Tornò salvandosi per miracolo, quando era ormai ridotto in un letto”.
I continui flashback contenuti nel libro portano poi a rivivere da un lato episodi della vita del bisnonno prima e dopo il conflitto bellico, dall’altro a vivere con i suoi pensieri il primo periodo della sua detenzione, quello di cui lasciò testimonianze nel diario. Si scoprono, quindi, dettagli importanti della personalità del bisnonno, sia nella vita di tutti i giorni che nelle sue elucubrazioni da prigioniero di un lager, che valgono anche come testimonianza di quel periodo storico.
“Per il suo dodicesimo compleanno (e un paio di mesi dopo la relazione sul Giorno della Memoria), Charlotte era a Firenze con me, la mamma (mia moglie Alina) e i nonni un paio di mesi dopo la relazione sul Giorno della Memoria”, rivela Zucchi. Nel frattempo, aveva completato la lettura del diario e voleva andare a vedere alla stazione il binario dove il bisnonno fu rapito. Nel farlo, capirà quanto sia importante amare, in un mondo dominato dalle guerre e dal dolore”.
Speaker radiofonico per il format “Fizz in the morning” e per Radio 20158, collaboratore del sito “Milano Città Stato”, Lorenzo Zucchi ha esordito in ambito editoriale tre anni fa, pubblicando per Edizioni Underground? “Quante bandiere hai?”, una raccolta di racconti di viaggio ambientati nei Paesi dell’Europa e del Mediterraneo. Nel 2021, sempre per la stessa casa editrice, “Bandiere per Tutti”, secondo tomo della sua trilogia delle bandiere, con gli appunti dei viaggi vissuti nei continenti extraeuropei. Un’opera, questa, completata a gennaio di quest’anno con “Giochi senza Bandiere”, con capitoli a metà tra il viaggio e la storia, che hanno per sfondo le regioni europee. Tre mesi fa, infine, ha pubblicato con Amazon KDP il romanzo “La stagione dei grandi amori”, scritto a quattro mani con Gaia Valeria Patierno.
“Non vedo l’ora di raccontare la storia di mio nonno a chi vorrà ascoltarla e mi piacerebbe portarla in tutte le scuole media d’Italia”, conclude Zucchi con grande commozione. “I momenti felici, quelli divertenti e la sua grande prova di coraggio, quella in cui ha incrociato la Storia brutta, ma sempre con la S maiuscola. Quella storia di cui vorrei perpetrare il ricordo tra le nuove generazioni, bisognose quanto mai di memoria. Ricordare la sua vita attraverso la sua biografia servirà soprattutto a questo”…