Cosa fare ad Agosto a Milano (parte quarta)

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Il Commissario Ferlito convocò tutti gli agenti che seguivano il caso. Voleva fare una riunione generale per rammentare gli incarichi, le modalità d’azione e impartire le ultime direttive. I cellulari e i telefoni fissi dei sospettati erano tutti sotto controllo, non erano molti ma comunque troppi per le loro scarse forze. Se quattro di loro avessero deciso di agire contemporaneamente sarebbe stato un problema seguirli ed intervenire nel caso di effettivo pericolo per le vittime. Confidava nella benevolenza della Dea Fortuna. La riunione iniziò alle 16, in perfetto orario, quella “simpaticona” della dirigente aveva fortunatamente dato forfait. Erano tutti uomini, poliziotti da almeno vent’anni, pronti e decisi a mettere definitivamente fine a quella brutta storia. “Cari colleghi, finalmente ci siamo, è in arrivo la settimana di Ferragosto e noi dobbiamo essere pronti a catturare quel bastardo che, in questo periodo, tortura le prostitute. Ovviamente non sappiamo ancora chi sia ma i sospettati ormai sono pochi. Li dobbiamo controllare attentamente e sperare che il colpevole venga allo scoperto. Sono convinto che questa volta non ci scapperà. Confidiamo anche nella polizia scientifica. Stanno analizzando alcuni mozziconi di sigaretta abbandonati dai vari indiziati. Purtroppo però non tutti fumano. Per gli altri ci stiamo organizzando per sottoporli all’alcol test. Li fermeremo quando sono alla guida, cercando di non destare sospetti. Lo so, forse potevamo sbrigarci prima, ma l’elenco dei possibili indagati era lunghissimo e ha coinvolto le forze di polizia di Piemonte, Veneto, Emilia e Lombardia. La Centrale ci segnalerà se i sospettati hanno telefonato alle ragazze e quali accordi hanno preso. Non appena Tizio si muoverà da casa per andare da una donna, un’auto civetta della polizia si recherà all’indirizzo della signorina oggetto dei desideri e aspetterà il suo arrivo. Ovviamente se i tempi, le forze in campo e le circostanze ce lo consentiranno. Cercheremo di prevenire eventuali aggressioni sorvegliando i clienti delle prostitute, sperando però che quel maledetto farabutto faccia finalmente un passo falso”. Lo interruppe bruscamente il vice ispettore Marchesi: “Troppi “se”, caro il mio Ferlito, la nostra zona di competenza è grande e la prostituzione è molto diffusa, rischiamo di passare le nostre serate in attesa di un evento che forse non si verificherà oppure di correre da un paese all’altro senza venire a capo di niente. Mi sembra tutto molto macchinoso. Inoltre non è assolutamente vero che gli indagati siano pochi, vedo che ci hai consegnato un elenco con ben ventidue nominativi. Ma poi, siamo sicuri che sia effettivamente fra questi disgraziati? Se per caso fosse un ticinese in trasferta o un tedesco in vacanza? Non ti sembra una missione impossibile?”. “Quello che dici è vero, ma non abbiamo alternative. Siamo partiti da oltre duecento sospettabili. Mi pare che l’elenco sia ormai notevolmente ridotto. E’ stato fatto un lavoro da certosini. Ne abbiamo interrogati parecchi, alcuni li abbiamo messi sotto torchio. Abbiamo scandagliato quell’ambiente con attenzione, purtroppo con scarsi risultati. Ma prima o poi, ne sono certo, quello schifoso si farà ancora vivo e, con l’aiuto delle intercettazioni telefoniche o dei nostri appostamenti, non ci scapperà! Ha colpito in zone diverse, ama spostarsi, per questo crediamo che potrebbe colpire anche qui. Nel dossier che avete trovato sulle sedie ci sono tutti i dati anagrafici dei potenziali torturatori seriali. Lavorerete sempre in coppia, con il supporto, in caso di pericolo, di una pattuglia di altri due agenti. Qui con noi abbiamo il commissario Gastaldo della Scientifica che tutti conoscete. Anche loro stanno lavorando come muli a questo caso. Pertanto, nella meravigliosa ipotesi che riuscissero a comunicarci il nome del nostro uomo, tutte le pattuglie in zona dovranno immediatamente dare la caccia al presunto colpevole. Evitate però di farvi notare. Non ci deve assolutamente scappare! Mi raccomando: quando comunicheremo fra di noi, sia telefonicamente sia per radio, siete caldamente invitati di non usare mai i nomi degli indagati. Ad ognuno di loro è stato abbinato un colore come cognome. Quindi, per esempio, il sospettato 1 dovrà essere chiamato “Signor Rossi” , il sospettato 2 “Signor Verdi” ecc… L’elenco è nella documentazione. E’ molto difficile che accada e probabilmente possiamo stare tranquilli però non vorrei che qualcuno riuscisse ad intercettarci. La tecnologia moderna ci aiuta moltissimo ma può essere d’ausilio anche per i criminali. Sono stato chiaro? Bene, se non ci sono altre domande considererei chiusa la riunione. Portatevi un thermos pieno di caffè, sarà una lunga notte. Buona fortuna a tutti”. La troia è italiana. Strano, mi sembra impossibile. Eppure ha addirittura una pronuncia lombarda. Molto strano. Sarà l’effetto della crisi? Una volta erano tutte straniere. E’ proprio vero che il nostro paese sta scivolando sempre più in basso! L’appuntamento è per mezzanotte, sarò l’ultimo cliente. Partirò alle ventuno, voglio arrivare in anticipo e guardarmi in giro per vedere se il posto presenta problemi. Voglio essere tranquillo. E’ sempre meglio essere cauti ed attenti. Non si sa mai. Poverina, ho le mani che mi prudono, non immagina cosa le farò patire…

Gian Luca Alfonso Tavecchia