Apre i battenti VOCE, il nuovo spazio espositivo del Palazzo dell’Arte dedicato agli ascolti. Un’esperienza affascinante e immersiva, che coinvolge tutto il corpo

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Si chiama VOCE, ma potrebbe chiamarsi Suono, Armonia, Emozione. E di emozioni deve averne regalate tante, uniche, irripetibili, indescrivibili questo spazio dedicato agli ascolti, il cui nome, TRIENNALE VOCE, disegnato col neon dall’artista multimediale Marcello Maloberti, campeggia sulla facciata interna del Palazzo dell’Arte. Tante, dicevamo, se pensiamo che nel 1933, quando l’architetto milanese Giovanni Muzio inaugurò il Palazzo dell’Arte, questo era già dotato di uno spazio espositivo pensato per la musica. Una sala da ballo inizialmente, che negli Anni Cinquanta assunse il nome di Trianon. Ma non solo. “Questo luogo fa parte della Storia di Milano e della Triennale”, esordisce Stefano Boeri, presidente della Triennale, alla presentazione di VOCE. E prosegue ricordando come Bruno Maderna e Luciano Berio, protagonisti indiscussi dell’avanguardia musicale europea nel secondo dopoguerra, “nel 1955 fondarono lo Studio di Fonologia Musicale nella vicina sede della Rai di Corso Sempione per lo studio e la sperimentazione della musica elettronica”. Gli echi del rock and roll proveniente dall’America cominciavano a scaldare animi e muscoli filtrati dal terzo programma Radio della Rai trasmesso proprio da qui. Luogo che nel 1966 assume il nome di Piper, come l’omologo romano, approdo dei più noti artisti dell’epoca. Basti citarne uno fra tutti, Jimy Hendrix, che nel 1968 tenne col fiato sospeso i fan per il grande ritardo dovuto allo sdoganamento degli strumenti musicali all’Aeroporto di Linate. Negli anni, i nomi si susseguono e si passa da Wanted Saloon a Old Fashion, con la presenza di grandi artisti internazionali fino ai brividi da noir, che portarono alla chiusura del locale il 31 dicembre 2023. “Ma oggi – sottolinea Boeri – la musica torna ad essere protagonista”. Nel piano di riqualificazione architettonica del Palazzo dell’Arte lo spazio ora dedicato a VOCE è stato trasformato dopo una serie di lavori strutturali che hanno riguardato tutto il piano parco. Uno spazio indipendente di 300 metri quadrati, con una capienza di 230 persone e oltre 700 metri quadrati di giardino adiacente. Lo spazio ha un aspetto austero e quasi mistico. Non a caso, il soundwall che dalla parete di fondo si affaccia sugli spettatori può essere definito altare. VOCE è in realtà una cassa armonica polifunzionale. Le onde sonore che il soundwall diffonde nella sala grazie a otto casse danno vita a una fruizione immersiva, permettendo agli ascoltatori di percepire le vibrazioni con il corpo. Ma l’emozione arriva anche agli occhi, grazie alle luci disposte alla base delle colonne, che delimitano le tre navate e che si accendono ad intermittenza, in perfetta sintonia con la musica, di verde, bianco e giallo oro. Una sequenza sonora e illuminotecnica nata dalla collaborazione fra l’architetto Carlo Antonelli, il designer, musicista e costruttore di impianti hi-fi Giorgio Di Salvo, che con l’Ingegnere Lucio Visentini ha realizzato il progetto audio e acustico; lo Studio Anonima Luci, che nel progetto illuminotecnico ha previsto 350 metri di “Strip Led”, 15mila punti luce e otto chilometri di cavi per creare effetti di animazione cromatica, e Lorenzo Senni, esponente di spicco della musica elettronica, che per VOCE ha realizzato due brani inediti. “Un luogo musicale, – continua Boeri – un’astronave, una navicella che possa essere in grado di modificarsi a seconda di come sta cambiando la sensibilità nei confronti delle esperienze musicali e dell’audio”. L’intera struttura, che nell’ambito di una programmazione musicale a tutto tondo può ospitare concerti live, dj set, listening session, accoglierà anche una collezione di opere musicali inedite, che potranno essere fruite dal pubblico solo al suo interno. Sviluppato con la consulenza scientifica di Carlo Antonelli, il concept di VOCE si presenta dunque come luogo di sperimentazione e contaminazione fra generi e linguaggi espressivi, oltre che come promotore di ricerca in ambito sonoro e di attività di conservazione e valorizzazione di opere musicali, archivi audio e patrimoni immateriali. E Carla Morogallo, Direttrice generale di TRIENNALE MILANO, evidenzia “l’importanza di sviluppare una capacità gestionale che metta al riparo la cultura, non in maniera conservativa, ma evolutiva, per un’istituzione che da sempre porta avanti una strategia culturale volta che alla contaminazione tra le discipline”. Luca Cipelletti, direttore architettonico del Palazzo dell’Arte dal 2019, ha riqualificato lo spazio dotandolo completamente di pannelli fonoisolanti, fonoassorbenti e fonoriflettenti per renderlo adatto alla sperimentazione musicale, all’accezione tecnologica, al design del suono, agli aspetti formativi che possono essere quelli del futuro e della creatività contemporanea. VOCE apre al pubblico oggi, in concomitanza con l’Esposizione Internazionale INEQUALITIES, e in piena connessione con la riqualificazione del piano parco. Sarà aperto gratuitamente per un mese, dalle 11.00 alle 20.30, per permettere a tutto il pubblico di poter affluire all’innovazione tecnologica di VOCE, mentre sono già annunciati i primi appuntamenti: Boosta, tastierista dei Subsonica, il 16 maggio; la band danese The Raveonettes, il 29; Christian Loffler, il 3 luglio, e Beth Gibbons, voce dei Portishead, che presenterà il suo primo album da solista l’11 luglio.

Elisabetta Dente