L’Oneghin di Cajkovskij all’Auditorium Lattuada. E’ la prima volta in uno spazio diverso dal Teatro alla Scala

Grazie all’Associazione Stravinsky Russkie Motivi, con la partecipazione dell’associazione Milano Vapore e con il Patrocinio del Municipio 1 di Milano, martedì 29 ottobre prossimo all’Auditorium Lattuada, in Corso di Porta Vigentina 15, sarà presentata per la prima volta in uno spazio diverso dal Teatro alla Scala l’opera Evgenij Oneghin di Pëtr Ilič Čajkovskij. Per analogia, Evgenij Onegin di Aleksandr Sergeevič Puškin sta alla letteratura russa come la Divina Commedia di Dante Alighieri sta alla letteratura italiana. L’Oneghin è infatti il poema nazionale russo, quello che viene studiato a scuola e i cui versi sono mandati a memoria da generazioni di studenti. Ma è anche il romanzo nazionale russo per definizione; la sua è la forma del romanzo in versi, fisionomia letteraria molto rara nella modernità e come tale invoca l’archetipo formale del “romance” tardo medievale, mentre l’espressione degli stati d’animo e delle passioni germina dal terreno di un romantico male di vivere. Coesistono psicologia e meditazione, ipersensibilità e pensiero acuto, tragedia e ironia. Lo stile che ne risulta, con tutte le sue vibrazioni, si converte in musica, trovando così la sua massima evidenza nella perfetta fusione di due generi. “Scene liriche, non opera”, fu il genere teatrale al quale si appellò Čajkovskij per definire il suo Oneghin. Questa definizione è un ossimoro, poiché il teatro è azione, tempo che fluisce nel divenire, mentre il lirismo è contemplazione, tempo che s’immobilizza trasformandosi in spazio cosmico o interiore. Ma proprio in forza di quell’ossimoro l’Oneghin che ha radici in Puškin e fioritura in Čajkovskij è una realtà complessa, multiforme e vivente. È un’opera lirica psicologica. La trama: Oneghin è un giovane ricco ed egocentrico; piace, sa di piacere ed è molto viziato dagli ambienti nobili di Pietroburgo. Annoiato, si ritira in campagna, dove stringe amicizia con un giovane poeta, Lenskij, che ha invece un animo puro e idealista. I due frequentano la casa della famiglia Larin. Lenskij si fidanza presto con una delle due figlie, Olga, mentre l’altra, Tatiana, s’innamora di Oneghin e glielo confessa in una lunga lettera che è uno dei momenti più alti, sia del poema che dell’opera. Un unicum, nella storia del teatro con musica. Oneghin respinge Tatiana e corteggia Olga, sia per noia che per una capricciosa cattiveria nei confronti di Lenskij, perciò suscita la collera dell’amico poeta, che lo sfida a duello. Oneghin e Lenskij si battono e Lenskij rimane ucciso. Alcuni anni dopo, a Pietroburgo, Oneghin incontra Tatiana, che nel frattempo ha sposato un generale, Gremin. Questa volta i ruoli si rovesciano: Oneghin si rende conto di amare Tatiana e vorrebbe riconquistarla, ma lei, pur amandolo ancora, lo rifiuta per fedeltà al marito.

I biglietti sono già disponibili sulla piattaforma eventbrite:
https://www.eventbrite.it/o/associazione-stravinsky-russkie-motivi-17277353771

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Ufficio Stampa Nicoletta C. Pol Brenna
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